Esiti di ictus con Vorapaxar e placebo nei pazienti con sindromi coronariche acute: studio TRACER
Vorapaxar, un antagonista del recettore 1 attivato dalla proteasi, è approvato per la prevenzione secondaria di eventi cardiovascolari, ma è associato a una maggiore incidenza di emorragia intracranica.
Lo studio TRACER ( Thrombin Receptor Antagonist for Clinical Event Reduction in Acute Coronary Syndrome ) era uno studio di Vorapaxar rispetto a placebo nei pazienti con sindrome coronarica acuta.
Su 12.944 pazienti, 199 ( 1.5% ) hanno presentato 1 o più ictus durante il periodo di studio ( follow-up mediano, 477 giorni) .
4 pazienti hanno manifestato un solo ictus di tipo sconosciuto; 195 pazienti hanno avuto 1 o più ictus classificati come emorragici o non-emorragici ( 165 non-emorragici, 28 emorragici e 2 entrambi ).
Gli ictus si sono verificati in 96 dei 6.473 pazienti ( 1.5% ) assegnati a Vorapaxar e in 103 dei 6.471 pazienti ( 1.6% ) assegnati a placebo.
L'incidenza di ictus secondo metodo di Kaplan-Meier per Vorapaxar rispetto al placebo è risultata maggiore per ictus emorragico ( 0.45% vs 0.14%, hazard ratio, HR=2.74 ), inferiore ma non significativamente differente per ictus non-emorragico ( 1.53% vs 1.98% a 2 anni, HR=0.79 ) e simile per ictus complessivo ( 1.93% vs 2.13% a 2 anni, HR=0.94 ).
In conclusione, l'ictus si è verificato in meno del 2% dei pazienti.
I pazienti trattati con Vorapaxar hanno avuto un aumento dell'ictus emorragico, ma una tendenza non-significativa verso più bassa recidiva di ictus non-emorragici.
La frequenza complessiva dell’ictus è stata simile tra Vorapaxar e placebo. ( Xagena2018 )
Ungar L et al, J Am Heart Assoc. 2018;7(24):e009609. doi: 10.1161/JAHA.118.009609.
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